La stampa offset è un argomento di cui si sente parlare molto, oggi, nel mondo delle arti grafiche e delle tipografie online: questo, perché ormai si tratta di uno dei metodi di stampa più comuni nel settore.
Con questa parola ci si riferisce ad una metodologia estremamente diffusa visti i suoi vantaggi ed i punti di forza. Per la precisione si sta facendo riferimento a quella che può essere considerata la metodologia di stampa più diffusa al mondo in virtù di punti della rapidità di esecuzione e della qualità del prodotto finale.
Con il termine stampa offset si va a designare un procedimento di stampa già esistente secoli fa e che, nel tempo, è stato ampiamente perfezionato. Per la precisione la stampa litografica può essere fatta risalire al 1700. Oggi i macchinari a disposizione sono notevolmente migliorati e possono garantire elevate performance in materia di qualità. La stampa offset viene utilizzata da tantissimi professionisti in ogni ambito ed è in grado di dar vita ad una varietà sostanzialmente infinita di prodotti, dal biglietto da visita ai cataloghi e riviste.
La stampa offset può essere utilizzata su qualsiasi tipologia di supporto cartaceo a foglio o bobina raggiungendo tirature fino a 50.000 copie orarie e mantenendo sempre costante la qualità di stampa dal primo all’ultimo foglio. La stampa offset viene classificata come stampa indiretta in quanto i grafismi impressi sulla lastra matrice vengono trasferiti prima su un supporto in gomma naturale e solo successivamente stampati sul foglio. Fattore che la differenzia dalla stampa diretta, ad esempio la classica stampa tipografica a caratteri mobili.
Con questo processo il foglio viene stampato non direttamente, quindi a contatto con la matrice, bensì tramite un ulteriore passaggio che prevede ricorso ad un apposito cilindro ricoperto da un leggero strato di gomma naturale precedentemente controstampato dalla matrice stessa per andare, successivamente, a trasferire l’immagine sul supporto cartaceo.
In questo procedimento di stampa i diversi cilindri che compongono la macchina, quali il cilindro porta lastra, il cilindro di gomma naturale e il cilindro di pressione, possono garantire un lavoro estremamente preciso e a velocità elevate, fino a 50mila giri orari. L’elevata precisione della stampa offset deriva proprio dai mancati rilievi sulla matrice, per questo la stampa litografica viene anche chiamata stampa planografica; in questo modo le imprecisioni tipografiche dovute alla pressione della matrice sulla carta sono annullate.
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Il procedimento offset nelle macchine da stampa è suddiviso in diverse fasi, ciascuna fondamentale per la perfetta riuscita del lavoro finale. La prima fase della stampa offset è il mettifoglio, con riferimento particolare alla stampa a foglio singolo. Questo primo passaggio implica l’inserimento del supporto sul quale si dovrà poi stampare e può essere eseguito caricando più o meno carta a seconda delle esigenze: si parlerà quindi di mettifoglio a bassa o ad alta pila.
Una volta caricata la carta, i fogli dovranno essere presi singolarmente per essere poi staccati uno ad uno grazie ad un particolare meccanismo con ventose ed ugelli. Il foglio viene avanzato dalle cinghie e si ferma sul cosiddetto piano di registro. Una stampa è perfetta quando ogni colore si sovrappone esattamente all’altro e questa linearizzazione viene chiamata appunto registro. Ecco perché, sul piano di registro, il foglio deve obbligatoriamente essere allineato sia in orizzontale che in verticale, garantendo tanto la precisione di stampa da un colore all’altro, quanto un taglio perfetto.
A questo punto inizia il lavoro di stampa, con l’inchiostrazione della lastra. In questa fase si procede grazie ad un gruppo di rulli in acciaio alternati a rulli in gomma che, girando e sfregando fra loro, vanno a macinare l’inchiostro rendendolo sempre più uniforme e privo di grumi.
È di assoluta importanza che l’inchiostro si presenti omogeneo nella stesura finale sulla matrice evitando di rendere instabile e incontrollabile l’inchiostrazione sulla lastra, fattore che avrebbe un impatto notevolmente negativo sulla qualità finale della stampa. Prima di essere inchiostrata, la lastra viene inumidita dai rulli bagnatori con una soluzione liquida a base di acqua e alcool, permettendo all’inchiostro di fissarsi solo sulle zone da stampare.
Una volta che l’inchiostro è stato macinato passa ai rulli inchiostratori, che hanno il compito di inchiostrare uniformemente la lastra.
A questo punto, l’immagine inchiostrata sulla lastra è pronta per essere impressa sul cilindro in gomma. Una volta eseguito questo particolare procedimento, e dopo essere stato impresso dal cilindro lastra, il cilindro in gomma inizia a ruotare intorno al cilindro di pressione, effettuando una pressione sul foglio stesso. Il foglio, passando fra i due cilindri, viene finalmente stampato. Questa fase di stampa può essere ripetuta più volte a seconda della quantità di colori che si vuole ottenere nel risultato finale.
La stampa offset è lo strumento ideale per effettuare la stampa di cataloghi, libri, riviste, packaging e qualsiasi altro prodotto in medie ed alte tirature, ciò anche in considerazione del fatto che il materiale dalla superficie gommosa del cilindro consente di stampare su qualsiasi supporto dalla classica carta uso mano o patinata, ma anche su fogli goffrati e ruvidi, ottenendo sempre i migliori risultati in termini di qualità di stampa.
Tra le applicazioni più frequenti, la stampa offset permette di ottimizzare la produzione in serie di volantini, biglietti da visita personalizzati, depliant, così come formati più strutturati e consistenti come ad esempio dei cataloghi o dei manifesti, anche con dovizia di dettagli e particolari.
Ecco perché tutt’oggi si tende a preferire la stampa offset rispetto ad altre tipologie di stampa: questo approccio consente di ottenere una stampa di prima qualità con un’ampia gamma di colori e vernici, quadricromia o Pantone, su qualunque supporto cartaceo di qualsiasi spessore fino a 500-600 g/mq.